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Trading e tasse

Quando si inizia ad occuparsi di trading online, si cominciano a realizzare i primi profitti e ci si accorge che, a volte, si può guadagnare in solo giorno quanto si guadagna in un mese di lavoro normale si rimane stupiti. I trader che, ad esempio, hanno trovato le loro piattaforme su http://www.on-line-trading.it e hanno realizzato i loro guadagni sanno, però, che i soldi visibili sul loro conto vanno divisi con lo Stato in quanto bisogna pagare le tasse sui profitti.

Pagare sempre le tasse

Per gli italiani, le tasse, sono la spesa più alta da sostenere. Nel trading, la percentuale delle tasse è mediamente elevata, infatti ammonta al 20%. In pratica bisogna versare allo Stato un quinto dei profitti ottenuti che non è assolutamente una cifra da poco. Che può sembrare poco in rapporto a quanto prende tra trattenute previdenziali e imposte dirette sul lavoro dipendente o autonomo, ma che sono comunque molti soldi. Questa aliquota, inoltre, non è soggetta a variazioni in base al reddito. Sia che si parli di 200 o di 2000 euro al giorno.

Bisogna sempre pagare queste tasse e dichiarare tutti i guadagni ottenuti perché, anche se lo Stato non riesce a verificare l’entità dei guadagni ottenuti attraverso i broker, oltre ad un fattore di correttezza con tutta la comunità il fisco può avviare dei controlli per verificare l’origine del denaro. Inoltre, spesso, un trader guadagna cifre veramente alte e tramite il pagamento delle tasse contribuisce, anche se in maniera minima al mantenimento di scuole, ospedali e servizi pubblici.

Come si pagano le tasse sui profitti

Per effettuare il pagamento delle tasse calcolate sui profitti derivanti dal trading online ci sono due possibilità. Se la piattaforma di trading che abbiamo usato è riconosciuta dallo Stato italiano come sostituta d’imposta, non bisogna occuparsene, in quanto, sarà compito della piattaforma stessa sottrarre direttamente l’importo dovuto dal conto del trader e a consegnarlo all’Agenzia delle Entrate. Se, invece, la piattaforma non è riconosciuta come sostituta d’imposta allora il calcolo del 20% sui profitti deve effettuarlo il contribuente che dovrà poi inserire la cifra ottenuta nella sezione dedicata che trova sulla dichiarazione dei redditi. Solitamente le piattaforme di trading forniscono tutti i documenti che possono servire a facilitare il calcolo e di conseguenza il pagamento del giusto importo di tasse sia che sia il trader stesso ad occuparsene o che un commercialista lo fa faccia per lui.

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