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Quali sono le differenze tra mutui e prestiti

Il mondo finanziario è centrale, da sempre, nella vita di ogni singolo soggetto, ma lo è diventato ancor più in questi ultimi tre lustri. D’altronde, grazie ad esso i cittadini possono rivalutare i propri risparmi, investendo nei molti asset finanziari a disposizione dei risparmiatori. Una virtù, quella del risparmio, che è insita nel DNA degli italiani, che sino a due decenni fa potevano contare anche sui generosi rendimenti dei titoli di stato nostrani.

Ma è un altro settore del mondo finanziario, di cui tratteremo diffusamente in questo articolo, che ha visto crescere, significativamente, chi ve ne è fatto ricorso. Parliamo, per quanto ovvio, del comparto dei finanziamenti, costantemente richiesti dagli italiani anche negli ultimi due anni. L’approccio, però, è radicalmente mutato nel corso degli anni.

Il web ha reso più semplice sottoscrivere un prestito

Se un tempo, infatti, si accendeva un prestito o mutuo in assenza di liquidità, oggi, invece, ad essi si fa ricorso anche come strumento a tutela dei propri risparmi, talvolta faticosamente accantonati, onde evitare uno smobilizzo significativo dei medesimi. Le informazioni sul mondo del credito sono aumentate, esponenzialmente, nel corso degli anni, grazie, in primis, alla grande rete telematica.

Come Internet, e in senso stretto il web, abbiano completamente mutato lo stile di vita dei cittadini del mondo, è un dato incontrovertibile e assodato. E riguarda tutte le più ampie sfaccettature della vita di tutti i giorni, dal relax offerto dai bonus benvenuto sulle piattaforme di gioco ai portali d’informazione, passando per l’intrattenimento, la cultura e tutto quanto la rete può offrire. Anche il mondo del credito, quindi, non poteva fare eccezione. Ed è diventato, col passare del credito, facilmente fruibile alla maggior parte dei consumatori.

Le offerte presenti nella grande rete telematica sono numerose, talvolta, però, poco chiare alla maggior parte dei cittadini. Ad esempio, si tende ad equiparare prestiti e mutui in un tutt’uno, quando le differenze – nonostante entrambe facciano parte del mondo del credito – sono piuttosto importanti.

La prima differenza, come noto ai più, riguarda la garanzia. Quando si sottoscrive un mutuo ne esiste una specifica, chiamata ipoteca, tramite la quale il sottoscrittore pone l’immobile come garanzia in favore dell’istituto erogante. L’importo del mutuo, per quanto ovvio, è di norma superiore a quello erogato per un semplice prestito personale ed ha, logicamente, una durata superiore.

Garanzia: quando non è indispensabile

In Italia, si stima che la durata media di un mutuo si attesta attorno ai 25 anni, per un importo medio di €. 115000,00 circa. Numeri totalmente differenti, invece, per il comparto dei prestiti personali, erogati per un importo medio stimabile attorno ad €.11400,00 e di durata di cinque anni circa. Numeri che chiariscono, compiutamente, come l’impegno del mutuo sia certamente più oneroso e duraturo rispetto a quello del prestito personale.

In favore del mutuo, in primis per la durata pluriennale, gioca il tasso d’interesse, che è decisamente più basso rispetto ad un prestito personale, negli ultimi anni – grazie alle politiche monetarie espansive della Banca Centrale Europea – diventato estremamente conveniente come mai in precedenza. Una situazione, quest’ultima, che ha reso ancor più incandescente il mercato dei mutui, con un aumento a dir poco significativo delle surroghe, ovvero il trasferimento di un mutuo da un istituto di credito ad un altro.

I prestiti personali, invece, non necessitano obbligatoriamente di una garanzia. Certo, la presenza di una garanzia può essere funzionale ad abbassare il tasso applicato, fatta salva la valutazione del merito creditizio in capo alla banca emittente. Ma non è un requisito essenziale, a differenza del mutuo, per poter ottenere la liquidità richiesta.

Negli ultimi anni, oltretutto, le modalità con le quali accedere ai prestiti personali si è ampliata ulteriormente, grazie alla presenza di tipologie come la Cessione del Quinto dello Stipendio o i prestiti senza busta paga, dedicati a quel segmento di soggetti che non dispongono di un’entrata fissa mensile.

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