Una guida per definire i costi e le imposte relativi all’acquisto della prima casa. Quando si intraprendere il percorso della ricerca della prima casa si vorrebbe disporre, già da subito, di tutti gli strumenti per arrivare alla scelta migliore.
E’ un percorso importante che comporterà tempo, molte ricerche su internet e di persona. Oltre alla zona di riferimento, alle caratteristiche tecniche dell’immobile e al prezzo dell’abitazione, non sottovalutiamo i costi connessi all’acquisto della prima casa. Il valore di un immobile dipende da tanti aspetti: la località, le dimensioni, la tipologia di fabbricato, la data di costruzione, i materiali impiegati, il grado di rifinitura, il grado di manutenzione, la vicinanza ai servizi, la tipologia di riscaldamento.
Come dicevamo, tutti questi aspetti concorrono a definire il cosiddetto valore commerciale di un immobile. Questo valore è fondamentale sia come base di una trattativa per l’acquisto dell’abitazione, sia nel caso in cui ricorriamo ad un mutuo per l’acquisto della prima casa. In questo caso, tale dato verrà confermato dalla perizia del tecnico incaricato dalla banca e servirà come base per determinare l’importo massimo del finanziamento concedibile. Nel calcolare l’impegno finanziario che comporta l’acquisto dell’immobile, non trascuriamo l’incidenza delle imposte previste. Dal primo gennaio 2014 sono state introdotte nuove norme relative alla tassazione delle compravendite immobiliari.
Nel caso di acquisto di prima casa, se il venditore è un privato o un’impresa che vende un immobile costruito o ristrutturato dopo 5 anni dalla conclusione dei lavori, la base imponibile è il valore catastale e l’imposta di registro dovuta è del 2% (con un minimo di 1.000,00 euro). Il valore catastale dell’immobile può essere facilmente verificato, in via autonoma, attraverso servizi disponibili on line. L’applicazione dell’imposta sulla base del valore catastale è un’agevolazione che viene concessa dalla legge a condizione che nell’atto di compravendita sia indicato il reale importo corrisposto per l’acquisto. L’acquisto è esente IVA e le l’operazione è soggetta ad imposta ipotecaria fissa e imposta catastale fissa, entrambe di 50,00 euro.
Precisiamo che si deve trattare di immobile registrato come non di lusso, perché in questo caso (categoria catastale A/1, A/8 e A/9), l’imposta di registro sale al 9%. Sempre nel caso di acquisto di prima casa, se il venditore è un’impresa e si tratta di un immobile costruito o ristrutturato entro i 5 anni dalla conclusione dei lavori, la base imponibile diventa il prezzo d’acquisto, ovvero l’importo pagato e dichiarato nell’atto e l’imposta dovuta è l’Iva al 4%. L’imposta di registro è applicata nella misura fissa di 200,00 euro, e del medesimo importo fisso sono l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale.
Ma se il prezzo d’acquisto è un valore conosciuto, come viene determinato il valore catastale di un immobile? Questo valore viene calcolato sulla base della categoria catastale e della rendita catastale. Ma stiamo tranquilli, non è, comunque, necessario dover essere esperti in calcoli né avventurarsi in terreni poco conosciuti. Anche qualora ci affidiamo al web per avviare la ricerca della nostra prima casa e preferiamo, ad esempio, indirizzarci verso un appartamento venduto da un privato, possiamo conoscere già da subito i dati catastali dell’abitazione che ci interessa. In questo modo, riusciamo a verificare le informazioni fornite dal venditore, tutelarci nell’acquisto e quantificare in maniera chiara i costi relativi alla compravendita. Riuscendo così a raggiungere il nostro obiettivo e arrivare, finalmente, alla proprietà della nostra prima casa.
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