- Fair Value
Il fair value non è altro che una logica valutativa, letteralmente “valore equo”. Questo valore, è bene puntualizzare, si viene a formare in un mercato abbastanza concorrenziale tra enti abbastanza informati. Esso fa inoltre emergere utili sperati e, a causa di questa ragione, va contro a quello che è il principio della prudenza. Diversamente dalla valutazione del corso storico, nella quale è l’investimento che vale il valore del momento in cui lo si ha pagato, con i fair value, quando si compra un’azione al prezzo di 10, oggi questa potrebbe valere 150. Necessario è per cui, col fai falue, registrare l’azione a 150, nonostante questo utile non è stato effettivamente incassato (questo perché rappresenta un utile separato).
- La determinazione di tale valore e il suo calcolo
All’interno del bilancio annuale, questo valore deve assegnare un’oggettività accurata e precisa. Il concetto del fair vale è una sorta di indicatore per la valutazione commerciale e, grazie a ciò, molte aziende non hanno spiacevoli conseguenze dal punto di vista tributario. Il pregio più alto riguarda sicuramente la sua attualità, la quale nasce dalla dalla valutazione approssimativa dei fondi patrimoniali e dei debiti. Da tenere a mente è che sia i costi di produzione che quelli di realizzazione, non possono garantire un contenuto informativo attuale. Durante l’applicazione del metodo di valutazione, avviene un procedimento di calcolo orientato al mercato, in cui avviene una distinzione tra l’uso diretto dei prezzi comuni di mercato e l’utilizzo di analogie per la determinazione del fair value. Nella prima situazione, il prezzo di mercato reale serve come strumento di orientamento per determinare il valore corrente. Nel secondo caso invece, non c’è un vero e proprio prezzo di mercato per il bene da classificare, per cui il valore, viene determinato in base ai beni comparabili.
- Cost Approach
Il metodo del costo tiene conto di due approcci per determinare il valore corrente: i costi di produzione e il metodo della sostituzione. Nel primo metodo, il fair value ci compone di tutti i costi che sono necessari per rappresentare il valore uno per uno, quando vengono applicate determinate risorse. Il metodo della sostituzione invece, mira ai costi che sarebbero presenti nella generazione del valore del ben. Per cui, a differenza del primo metodo, viene accettato che vengano utilizzate risorse e metodi attuali. Per di più, i costi che comprendono parte della valutazione, sono sia diretti che flussi di cassa, oltre ai costi complessivi e di opportunità ( Per esempio i prestiti richiesti per la realizzazione di imprese).
Be the first to comment on "Il mondo del fair value"